Dalla mia proclamazione sono passati circa tre mesi.
Ho provato a capire il linguaggio e a conoscere i meccanismi che stanno alla base di un consiglio di quartiere.
Stare all’opposizione non mi permette proprio di “vincere” le battaglie per quanto spesso appaiano giuste ai più.
L’ironia è la mia arma, nonostante non aiuti le alzate di mano, mi permette di sperare che colgano la mia volontà a partecipare a un rinnovamento, culturale in senso ampio, del quartiere.
Il contributo di ognuno di voi è necessario. Per avere il polso della situazione, sapere cosa pensa la città rispetto a un determinato tema. Per fare tutti insieme.
Non so bene, però, come trasferire le informazioni di quello che accade. Provo a farvi un breve riassunto delle cose più sorprendenti. Tuttavia credo che debbano essere i personaggi protagonisti a narrare la propria storia o la storia a narrarsi da sola. E in questo mi affiderò da oggi in poi alla tecnologia e al digitale.
Nasce così l’idea de’ “Le novelle digitali della Pescara”. Un modo per raccontare quanto ci diciamo attraverso la voce dei protagosti (…audio) e le immagini reali…sottoforma di cartolina. Iniziamo da oggi.
Come avrete letto sul giornale vogliono armare i vigili urbani ed è solo questione di tempo: quello di trovare una nuova armeria.
Un ordine del giorno del centro destra di questo mese (si, non siamo andati in vacanza) proponeva addirittura la richiesta di militari su Pescara per via della sua insicurezza, in particolare nelle zone tra la vecchia e la nuova stazione (le zone dove invece la polizia stenta ad andare quelle stanno bene così).
La richiesta di un bikini e di una tutina invernale antiproiettile mi sembrava d’obbligo.
Via Mazzini probabilmente (di queste cose ne stanno discutendo e vorrebbero un parere su come riorganizzare la viabilità della zona, voi che ne pensate? ) diventerà pedonale, ma viale Regina Margherita dovrebbe continuare ad essere aperta al traffico, anche per permettere al caffè Venezia di creare doppie file a qualunque ora, soprattutto della notte, per vendere anche alcolici, preclusi invece agli stabilimenti costretti a chiudere alle due il bar e la musica (le tre nel week end) o addirittura messi in punizione per cattiva condotta dei frequentatori all’esterno del locale stesso.
Ma non vengono messi in punizione solo alcuni balneatori, anche i bambini ci rimettono. Le altalene della riviera, quelle vicine a La paranza, un simbolo per la mia generazione, che lì per la prima volta ha sperimentato la sensazione di volare, sono sigillate. Chiuse dentro il loro silenzio, che davvero è una forma alienazione urbana oltre che essere una perfetta metafora della gestione della spiaggia e del turismo di Pescara: non risolviamo la causa del problema (il ferro piegato) ma chiudiamo l’intera struttura con un sigillo. Un giorno, quando la altalene saranno a pagamento, funzioneranno alla perfezione. Questo vale tanto per le altalene, quanto per i lidi. E intanto i lavori per il ponte sul mare proseguono…
One thought on “Le novelle digitali della Pescara…in cartolina”
noooooooo, le altalene proprio no ..tra l’altro non credo che sarebbe una spesa esorbitante rimetterle in sesto rispetto a tante costose iniziative che non si capisce bene a chi siano destinate e quale ne sia la ragione…